PIN-UP is Art not a Trend
modella Giada Notaro
“Il tempo passa e le mode cambiano” e questo è il tempo della globalizzazione
spazio/temporale, la robotica prende sempre il più sopravvento e l’essere umano è alla continua ricerca di nuove collocazioni e nuovi mestieri in un mondo in rapida evoluzione. Con l’ abbattimento delle frontiere terrestri, le culture si mescolano e si trasformano. Ma la Storia dell’arte e della moda mantengono la localizzazione delle antiche origini, tutto ciò che è il nostro passato è diventato memoria e stile di un secolo, oggi viene sintetizzato e riassunto in un unico fashion style. Da Gucci a Prada dimostrano che l’espressione artistica del momento è la somma del background storico del pianeta con particolare attenzione a quella del 20° secolo. Dal rinascimento alle Pinup, il Glamour, gli anni 70, 80 e 90 hanno determinato delle correnti di stile ben identificate, e oggi ne facciamo memoria in un unica grande e meravigliosa raccolta e stile. Come fotografo ho voluto ripercorrere una fase di questo percorso analizzando quello che è stato un passaggio fondamentale per l’evoluzione dell’arte ma anche per l’emancipazione della donna. Le donne nei secoli sono state rappresentate nelle opere al meglio del loro fascino e molto spesso come icone della bellezza femminile. La Storia dell’arte ci ha tramandato oltre le tecniche, l’idea di come una donna particolarmente bella o attraente dovesse apparire. Se guardiamo le opere del rinascimento le donne che ritroviamo sono piuttosto formose e un pò di peso era considerato affascinante dalla maggior parte della popolazione e ciò definiva l’ideale di donna. Le pin-up erano opere d'arte che mostravano versioni idealizzate di ciò che alcuni pensavano che una donna particolarmente bella o attraente dovesse assomigliare. Le prime opere definite Pin up risalgono alla fine dell’800 ma hanno preso realmente piede in America nei primi anni del 1900 fino a diventare la più importante forma estetica di comunicazione nella seconda guerra mondiale. Il termine fu coniato nel 1941, tuttavia la pratica di disegnare dipinti e illustrazioni su emulazione di fotografie avveniva appunto già alla fine dell’800 un periodo in cui le donne cominciavano ad assumere nuovi ruoli nella società e volevano essere valutate e percepite in modo diverso. Una donna sicura di sé stessa, volitiva, socialmente esperta, indipendente sofisticata ma, soprattutto, libera. All’epoca la società imponeva molta pressione anche in ambito pubblicitario su come una donna dovesse comportarsi ed apparire ma la creazione di questo tipo di arte stava in realtà iniziando un movimento che avrebbe permesso alle donne di non dover più nascondere la propria intraprendenza e la propria sessualità. Il ruolo della donna americana nell'arte e nell'illustrazione è diventato sempre più chiaro quando gli editori di riviste e gli inserzionisti compresero che le storie degli articoli o dei prodotti avrebbero venduto meglio se accompagnate dalla bellezza femminile e la sua sensualità . La concorrenza in ambito pubblicitario diventava sempre più intensa e la risposta ovvia per attirare l’attenzione del consumatore, era quella di utilizzare immagini di belle donne inserite nei nuovi ruoli che la società moderna stava offrendo. In un momento in cui gli uomini andavano in guerra, le donne assumevano maggiori responsabilità sia all’interno che all’esterno della casa, si mostravano più forti e intraprendenti e quindi quale modo migliore di rappresentare la loro libertà rispetto all’accettazione di mostrare il proprio corpo libero dai tabù culturali. La maggior parte delle campagne presentavano donne sensuali nei loro gesti quotidiani, venivano esposte sui calendari, riviste, dipinte sui muri o in altri luoghi pubblici, gadget, carte da gioco, bicchieri, posaceneri, portachiavi, accendini e cosi via. Lo stile si modifica nel corso del secolo e si passa dagli anni 20 e 30 in cui il vintage americano presenta una sessualità esplicita, fino ad esplodere nella sua popolarità dopo il 1941 quando l’America entra in guerra e queste immagini di splendide donne dall’occhi spalancati, voluttuose figure, seni allungati e sfavillanti venivano mandate a soldati per tenerli motivati e ricordargli per cosa stavano combattendo e che cosa li avrebbe attesi al loro ritorno. La guerra permise di esportare la cultura americana e quindi anche la cultura delle pin up in Europa dove raggiunse il massimo splendore negli anni 50 60. Questo era un periodo molto patriottico e nessuno espresse obiezione a questa arte fino a dopo il movimento della donna degli anni ’70 che ovviamente contestò lo status maschilista di questa visione, ma bisogna ricordare che fu un passaggio fondamentale per l’evoluzione e il raggiungimento dello stesso. Le immagini che ho realizzato sono ispirate al periodo classico quindi 50 60 dove l’immagine della Pin up è tipicamente pensata a figura intera ed ha molto spesso qualche elemento o tema che non solo racconta una storia e la contestualizza ma sottolinea l’intimità con la storia stessa semplicemente con uno sguardo innocente o intravedendo gli indumenti intimi fino a quelle più provocanti in cui è dipinta nuda e apertamente invita lo spettatore a guardarla. Fondamentalmente, il tema comune è ovviamente la visone della sessualità dove allo spettatore è semplicemente permesso di osservare ed immaginare da lontano. Qualche volta il termine Pin-up può portare ad in idea dispregiativa della donna ma non bisogna dimenticare che l’American pin-up ha riscontrato un meritevole apprezzamento come Arte di un Epoca. Per le riprese ho utilizzato una illuminazione calibrata e impeccabile ed in post produzione ho accennato alle tecniche pittoriche ed ai colori che venivano utilizzati.
Nel momento in cui un artista impegna abilità e creatività a dipingere bilanciando i colori e le emozioni prende vita un Opera e come tale dovrebbe avere lo stesso valore in ogni corrente e forma d’arte creativa. tecnica utilizzata : fotografica con luce diffusa e post produzione con tecnica pittorica |
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